E’ passato un giorno dal mio compleanno, due settimane dal mio ultimo post e due mesi e mezzo dall’inizio di questa assurda e irreale situazione.
Eppure, col massimo rispetto di chi ha perso familiari, chi è e sarà in difficoltà col lavoro, sono certo che non ricorderò questo periodo solo per gli aspetti negativi.
Siamo a casa da tanto. E ci siamo abituati a tante novità. Ho avuto la fortuna di poter proseguire il lavoro e mi sono abituato allo smart working. Ore e ore di lavoro, da casa. Molto più tempo e dedizione di prima. Ma lo faccio volentieri. Adesso ho molta familiarità coi programmi di videoconferenza, abbiamo creato un format di dirette Facebook e l’emergenza ha stimolato un processo creativo atipico-emergenziale, guidato dal cuore e dalla voglia di fare anche per il proprio paese, che ha portato all’ideazione di molte iniziative: per esempio Cappuccetto Rosso, un home delivery particolarissimo, ma anche lo stesso home delivery de Le Tre Rane, in partenza nei prossimi giorni, la realizzazione di una bottega per delle merende, sempre a Poggio Casciano, e tanti altri progetti grazie anche a un gruppo di lavoro che senza lagnarsi ha portato un approccio resiliente e determinato. Non sono state tutte rose e fiori, anzi, ma sono certo che questo periodo lavorativo riuscirà a dare i suoi frutti. Senz’altro, non si potrà mai dire che non ne abbiamo tante di tutte. E appena le regole saranno chiare, la voglia di ripartire è così tanta che sono sicuro sapremmo capitalizzarla tutta: anche un calice di vino in mezzo alla tanta bellezza di Poggio Casciano sarà una storia bellissima da vivere e raccontare. Le esperienze di marchio beneficeranno di una forza seduttiva che non ha precedenti secondo me. Anche per chi già nel bello e nel buono vive – penso al fiorentino, al toscano – la voglia di muoversi, stare insieme, trovarci il piacere, è tantissima. E un modello di villa di campagna può offrire di tutto: io la vedo proprio bene una famiglia che arriva a Poggio Casciano e dalla prima colazione con le torte fatte in casa, passando per un bagno in piscina, un pranzo sotto la pergola, una merenda con un paniere di vimini nel parco e dei buoni formaggi, un aperitivo sotto il loggiato mentre il tramonto arrosa il cielo, un tuffo tonificante in piscina, una scuola di cucina, fino alla cena e al dopocena stellato con un buon digestivo, e una notte…beh, e a una notte vietata ai minori di fuoco e fiamme in quei comodissimi ed elasticissimi materassi con vista sulla campagna toscana silente di grilli e cicale (per l’appunto)…
Anche a casa le cose non vanno male. E’ arrivata la primavera e le tante fioriture che reca seco. Ci sono un po’ di novità, che mi sono goduto in quanto ne sono stato protagonista: abbiamo verniciato di bianco crema la ringhiera che separa prato dall’orto, e ci abbiamo messo delle meravigliose roselline rosa e rosse. Uno spettacolo in fioritura, con la ringhiera alle spalle e ancora dietro la facciata imperiosa di Bisarno. Eravamo tutti e quadro a pitturare. Poi abbiamo messo i cipressi. Quest’anno abbiamo mangiato anche un po’ di ciliegie. Le aromatiche emanano profumi che accarezzano e l’orto è già ubertoso e dopo le fave e i carciofi fra poco arriveranno pomodori, zucchine, melanzane e gli immancabili peperoncini. E cosa dire degli agrumi? Quest’anno il Bizzarria sta dando spettacolo! Infine, ma non ultimo, abbiamo iniziato la ristrutturazione di un pozzo antico che si situa a valle della proprietà e che probabilmente faceva da pozzo di costruzione della gualchiera accanto e della nostra torre, primo nucleo abitativo risalente al 1200.
E la casa me la posso finalmente godere a tempo pieno – oddio, tempo pieno, sono fisso al pc, ma va bene lo stesso perchè in una bellissima stanza, la torre – buoni vini, la pergola ripristinata, cocktail e quest’anno sto diventando bravi a farlo, tantissimi film con la Mignola spalmata addosso, la Laura con le crostate, le consegne a casa di gelato, cibi, pizze…
Insomma, si procede. Anche se, al netto del buono sovraelencato, questa situazione che mi impedisce di vedere gli amici, abbracciare le persone, mi obbliga alla mascherina, a uscire come se fossi un topo col gatto che rischia di azzannarlo, non è che mi piaccia tanto….