Abitudini e consuetudini

Vivere Bisarno implica nuove abitudini. Ricordarsi dove abbiamo lasciato le chiavi. O al rientro in casa dove appoggiare i giubbotti. Lo stoccaggio della dispensa. Cosa lasciare in lavanderia. La gestione degli strumenti di lavoro in cucina: i più belli tenuti a vista e i necessari nascosti nei pensili. La casa è piuttosto grande e maciniamo passi visto che la memoria della nuova organizzazione è ancora fallace. Un giorno le abitudini conquistate si faranno grandi e le chiameremo consuetudini. Ci vorrà un anno, forse di più perché Bisarno è ancora parzialmente arredato e ogni volta che si creano nuove situazioni organizzative, figlie di un nuovo mobile o di uno spazio ricavato, queste spaginano tutta la nostra mappatura faticosamente tenuta a mente. Oggi siamo soli io e le bambine, è una classica giornata ventosa dove tutto svolazza. Ci siamo gustate un pranzo sano (caprese e insalata di rucola, carote e pomodori, ingentilita dall’aceto balsamico, semi di zucca, grana e olio), visti in DVD Ratatouille per esorcizzare il fatto che il topino prospera nè più nè meno di noi a Bisarno, disegnate mille fantasie ed esplorato la casa, come se fosse una casa vacanza. L’umore della ciurma è ottimo e conferma la piacevolezza di questo atipico agosto fra amici, vino, parenti, cene all’aperto, muratori e artigiani.
Il topino disegnato da me, come lo ricordo appena avvistato
Le Upupole a disegnare in sala