Oggi un cicaleccio stanco si staglia all’orizzonte. Chi legge, chi gioca, chi scrive, chi dorme. Il caldo domenicale affloscia.
Giornata memorabile ieri, quando abbiamo organizzato la prima grande festa a Bisarno, in occasione del settimo compleanno di Matilde ed esattamente un anno e 3 giorni dopo il trasferimento. Quindi, neanche troppo velatamente si é festeggiato anche Bisarno.
Alle 17 sono arrivati i primi bambini e la serata si é conclusa alle 23 circa, giusto il tempo di vedere calciare il rigore vincente di Rakitic contro la Russia. A quel punto anche i gatti, e i gattini, si erano riappropriati dell’aia e del prato, dopo che nel pomeriggio e fino a tarda sera circa sessanta persone hanno bevuto, mangiato, giocato e cantato il buon compleanno a Matilde.
Uno stress-test di Bisarno e del suo spazio esterno che, a posteriori, possiamo dire con orgoglio aver funzionato benissimo. É proprio vero, Bisarno ha questa forza e questo charme. Più persone accoglie, meglio mostra le sue piume. Bambini che giocavano a pallavolo, a calcio, a cricket (si, uno dei regali), o alla corsa al sacco nel prato, o al mitico twister, i babbi nella zona bar (una delle creazioni ad hoc per l’evento: una vecchia porta recuperata, appoggiata su due capre, a cui abbiamo accostato due sgabelli in ecopelle rossa e su cui troneggiavamo birre e vini), la pergola, su cui in queste ultime settimane ci siamo concentrati per vivere giornate spensierate in compagnia come queste – coi divani in ferro battuto per due chiacchiere fra mamme col piattino del cibo, il grande tavolo totalmente coperto di cibi di ogni tipo, e tutti buonissimi – e brava mamma e brava Laura! -, attorno al quale ronzavano e si approvvigionavano tutti con gusto, il lastricato con sedie e sdraio sparse dove distrarsi un po’ dal caos. Fortunatamente poi il tramonto ha in parte spezzato l’umida e zanzarosa afa del pomeriggio e dopo le 20 siamo stati anche allietati da un po’ di brezza – non l’impetuoso e fastidioso vento di Bisarno ma un venticello che mi ha ricordato il ponentino romano – che ha recato un po’ di frescura.
Matilde, la festeggiata, era emozionatissima e al soffio delle candeline il suo volto era teso e contratto, un po’ come ai suoi precedenti compleanni. Ci ha pensato la sua sorella a ricollocare il momento nel suo contesto scherzoso e divertente. La sera era stravolta, così come la Mignola e anche Jamila che in queste notti é stata con noi, e anche fioca e col mal di gola. Del resto erano tutte e tre sveglie fin dalle 7 del mattino, vuoi per la tanto attesa festa del pomeriggio vuoi per la fibrillazione di avere tutto il giorno per giocare con la novità di Jamila in casa.