Di nuovo in volo…

E così, alla fine, sono riuscito a salire su un aereo per Amburgo. Traffico, scioperi, malattie. Una serie infinita di concause mi ha tenuto a terra dallo scorso novembre. Una anomalia vissuta in apnea dal rientro dal Canada, i primi di novembre, fino a questo freddo maggio, fra le beghe di cantiere, noie di salute e urgenze lavorative. Anche stamani non è stato così semplice volare via dall’Italia, come se l’artista del destino avesse determinato di ancorarmi al cantiere e mi impedisse di riappropriarmi della mia vagabonda normalità: una nottataccia della più piccola alle spalle, la coda per un incidente che ha vanificato il risveglio all’alba, l’aereo perso, la difficoltà di trovare una nuova soluzione di volo (e oggi ho conosciuto un tesoro di nome Elisa che mi ha risolto tutto), le tante telefonate sollevanti questioni dal cantiere. Magari è bene che adesso me ne stacchi un po’ e mi concentri sul viaggio: mi sembra quasi che più tempo passo a Bisarno e più aumentano i problemi, i dubbi, le incertezze, come se la mia presenza – peraltro ben poco preparata sulle tematiche per cui sono continuamente interrogato – complicasse e rallentasse invece di sciogliere e snellire una operatività continuamente frenata. Vediamo, e speriamo. E allora ben venga questo volo, questo viaggio teutonico, questo allontanamento dal vulnus. Anche questa settimana dovrebbe portare auspicate novità. Su tutte, la rimozione, dopo quasi 15 mesi, dei ponteggi. Le facciate, almeno la parte apicale, sono concluse e si può rimuovere quel brutto ma necessario abbraccio di metallo. Inoltre speriamo di fare un altro bel tratto dei lavori di scavo per l’impianto idraulico. Domani poi si dovrebbe iniziare anche l’installazione della pompa di calore. E venerdì spostiamo l’armadio da casa vecchia a casa nuova.