Disgelo

Domenica mattina. Mi preparo all’arrivo del falegname indaffarandomi con un po’ di pulizie propedeutiche a liberargli spazi. Mi piace fare ordine, mi aiuta a fare chiarezza anche su tanti pensieri.

Lo stereo, quello vecchio della Technics, regalo per l’esame di terza media dei miei, zufula il maestro Battiato: “E per un instante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità”. Quanto lo ho ascoltato da ventenne…

Il passaggio da inverno a primavera mi piace. Col freddo ho messo a dimora delle nuove varietà, e non vedo l’ora che diano segni di vita: ho creato due siepi di biancospino e di rosacanina, con l’obiettivo di fare un po’ di schermatura, di bearmi della bellezza di questi cespugli fioriti e, fra qualche anno, la bontà delle loro bacche.

Fuori è nebbioso ma non freddo. Le altre dormono. Adesso esco e mi libero di questo approccio speculativo, meditabondo e alla fine malinconico e mi ingagglioffo fra l’orto e gli animali. Apro il pollame, nutro i gatti e controllo le fioriture. Ci dovremmo quasi essere con le primissime: il mandorlo, l’albicocco e i susini. Non c’è niente di più bello di sentire la natura rinascere e…farne parte.

Battiato ora è nel suo più noto hit: “Cerco un centro di gravità permanente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente”.

A pranzo mi e ci delizierò con un bel pollo nostrano alla birra.