Siamo tornati l’altro giorno da una splendida vacanza nelle alpi francesi e, malgrado l’ufficio mi abbia richiamato a una urgente, quanto atipica, quotidianità lavorativa, il rientro a Bisarno ha comunque continuato e consacrato il significato festivo e giocoso di agosto.
Al nostro rientro, infatti, dopo un viaggio di ritorno lungo ma senza particolari problemi, se non un po’ di coda al Fréjus, Bisarno si stagliava dal caldo afoso con le sue austere architetture e una rinfrescante brezza che si incanalava lungo l’aia, sotto la pergola.
L’orto, curato dal suocero in mia vece, ringraziava delle amorose cure restituendo ubertose verdure, ricche di colori e profumi. Ora é finalmente il tempo dei poponi, dei pomodori e delle melanzane che trionfano nei nostri piatti in disparate preparazioni. Dal gatzpacho alle insalate di pomodori e cipolle, dalle zucchine a buglioni agli spaghetti al pomodoro col peperoncino, dalla salvia fritta alle melanzane grigliate, dai friggitelli spedellati al pesto di basilico e noci, dal popone bianco ai fiori di zucca ripieni di ricotta. Tutto inevitabilmente biologico, perché, essendo una prima volta dell’orto, non ho saputo né correttamente allevare le varie colture né trattarle, neanche i pomodori col ramato.
Sia il sabato sera coi nonni con cui abbiamo salutato il ritorno a casa dei figliol e nipoti prodighi, sia la domenica, coi nostri storici amici di Firenze, le cene sono state dominate dalle cotture di quello che abbiamo coltivato!
E da oggi abbiamo visite: il fratello della Laura con la moglie e la mia nipotina, in convivenza a Bisarno per quasi due settimane, per la gioia di tutti noi!
Benvenuto agosto!