I lombrichi.

Stamane, un sabato sereno ma prepotentemente rabido di vento freddo, una strana invasione a Bisarno: lombrichi. Lombrichi a centinaia. Non conosco le usanze e le caratteristiche di questo…a che categoria zoologica appartiene? Qualcosa che finisce in -pode? Fatto é che ieri é violentemente piovuto tutto il giorno, impregnando la terra. Stamani col ritrovato sole, i lombrichi sembravano pascolare, giocando a entrare e uscire dalla terra smossa e umida. Magari é indice di terreno fertile e in previsione di future colture la presenza di così tanti lombrichi é forse un buon segno. Mi ricordo quando ero piccolo del lombrico come la più efficace esca per la pesca: in negozio costavano molti soldini e io che mi indaffaravo in spesse vane ricerche fra i terricci delle campagne vicino casa. Trovarli era una festa perché significava poter pescare e divertirsi poi dopo. Per questo oggi toccare questi vermi non mi ha fatto schifo: incarnano un ben ricordo e buona fortuna. Le bambine non li hanno invece troppo graditi: ho mostrato loro uno di questi vermi, che fra le mie dita come suo solito si é allungato a dismisura. Schifate e inorridite si sono chiuse a chiave in macchina. Chissà se fra qualche mese nella loro nuova vita di campagna scopriranno un po’ di panismo, un po’ di approccio bucolico alla vita agreste che Bisarno ci imporrá: inevitabilmente dovranno confrontarsi con bestiole, animaletti, semine, raccolte, annaffiature, mani sporche…

Lombrico sporco.
Lombrico in elongatica fuga.