Il groviglio.

La forassite di diversi colori, i tubi bianchi per l’acqua: i cavi stesi per l’impianto elettrico e idraulico hanno definito una ragnatela colorata e inestricabile. Quasi una metafora del groviglio di domande, decisioni, richieste, dubbi, burocrazie, implicazioni che mi vengono riversate addosso in queste ore. Non è una considerazione vittimistica, per carattere tendo a voler controllare tutto, mi piace anche talvolta (anche se per le questioni elettriche e idrauliche non sono proprio avvinto da una esagerata passione, a dirla tutta) ma una semplice constatazione in un giorno, un venerdì 17 di pioggia, in cui i moccichi e la solita tosse che da tutto l’inverno mi scuote, sono particolarmente insistenti e fastidiosi. E’ come se avessi una mano che mi si appoggia sul petto: un po’ è senz’altro un piccolo problema di salute fisico a cui sto cercando di porre rimedio, un po’ è anche una rappresentazione del mio stato psicologico: un groviglio appunto di incombenze da togliere il fiato. Ma ho anche la convinzione che la primavera non sia lontana e il bandolo che permetterà di sbrigliare questa matassa sia dietro qualche nuvola che prima o poi sparirà. Questo è il periodo in cui ci vuole pazienza e i giorni di raccolta che verranno saranno ancora più gustosi proprio in virtù delle difficoltà vissute, subite e affrontate.

Forassite e tubi.
Forassite e tubi in altra stanza.
Lo sbarco al primo piano.