Oggi salutiamo il 2020. Un anno che mi tengo stretto e a cui sarò affezionato per sempre. Non voglio apparire irriguardoso per chi ha subito il covid, la pandemia e gli effetti sanitari ed economici correlati, ma io ho avuto il mio annus horribilis, il 2018, e questo 2020 mi ha restituito tanto, non tutto ma sarebbe impossibile, di quanto tolto allora. Lo dico sottovoce, non tanto per gli altri, ma per me, per la scaramanzia, per paura di riprecipitare in quel buco nero dove ero finito. Ma forse, quel buco nero mi ha insegnato a vedere baluginii di luce in tutte le situazioni, anche quelle inquadrate come buie dalla stragrande maggioranza delle persone.
Al lavoro, non vi sono dubbi che sia stato il mio miglior anno. E’ stato l’anno della consacrazione de Le Tre Rane, del mio primo anno intero da capo della brand experience che ha portato grandi risultati, dal ristorante appunto – la nuova pergola alla riapertura un fiore all’occhiello! – all’hotel e anche della neonata enoteca Bottega del Vino con le sue dinamiche: che ganzata il bar a vin! E nelle difficoltà sono nati progetti di cui abbiamo tratto tanto: le dirette Facebook, il delivery Cappuccetto Rosso, il delivery de Le Tre Rane, il cinema sotto le stelle di Poggio Casciano, la serata jazz, la meravigliosa corsa coi pacchi di Natale (che emozione!), il posizionamento creativo Vivere di Gusto e gli spot girati, i video, il webmagazine viveredigusto.it, tutte iniziative che sembravano impossibili, che sono state invece realizzate e che hanno funzionato: il pic nic, il cinema, il jazz. Ma anche le attività fuori sede: che dire delle Serre Torrigiani e del Lato B?
Ho viaggiato meno, ovviamente, ma i primi 2 mesi sono stato in Asia e poi negli Stati Uniti, due trasferte meravigliose e piene di spunti professionali e, come sempre, anche umani, e a Torino, a familiarizzare con la brand experience di Lavazza, e a farmi venire delle voglie e idee che si sarebbe concretizzate nei difficili mesi a venire…
E poi la vita familiare. Abbiamo iniziato l’anno alla grande, ossequiando la nostra passione per i viaggi: Torino, Vienna e poi Briancon in Francia. Da marzo, causa primo confinamento a casa, ci siamo ritrovati noi quattro e la nostra casa. Crostate, mangiari, film, libri, ortismo, vino, un rinnovato feeling con tutte, Upupol e dolciastra metà, felino Orange incluso. Sono arrivate anche due galline e un gallo, sono proseguiti seppur lentamente i lavori di ristrutturazione di Bisarno – altri sono stati progettati, altri conclusi, come la funzionale e bella torre-studio – e quando l’estate ha allentato il contagio, abbiamo fatto due spettacolari vacanze in auto, prima a Baratti e poi nella Sicilia sud orientale, passando dalla Calabria e da Matera, vivendo il presente, carpendo l’attimo, come mai, almeno personalmente, avrei saputo fare. E questo lo devo – non è parodosso – al 2018.
Il 2020 è stato anche l’anno in cui ho ritrovato il mio grande amore: le storie. Mai come quest’anno mi sono reimmerso passivamente fra poesie, favole, libri e film, e anche attivamente scrivendo…il blog, pensieri, scrittura pubblicitaria, il webmagazine, scattando foto…
L’anno che verrà avrà un lascito pesante. Non ci sono dubbi. Io intanto me lo tengo stretto come l’anno più bello della mia vita!