Circa un anno e mezzo fa decisi di farmi crescere la barba.
Tutti mi dicevano che avevo un’aria da sbarbatello, e che un look più adulto e virile mi avrebbe donato e aiutato anche a darmi un tono più manageriale al lavoro.
Del resto, la mia vanità ormai da anni piangeva l’assenza del capello e delle più disparate pettinature che amavo concedermi, e dedicarmi al mio pelo facciale, peraltro di un rosso acceso e quasi normanno, distintivo e notabile, forse mi avrebbe dato un aspetto anche più piacente.
E i primi mesi con la barba effettivamente mi piacevo un sacco.
Oggi sono tornato dal barbiere e, mentre gli chiedevo “una barba più socratica e meno pirandelliana”, e lui mi rispondeva infastidito cosa stessi blaterando, la mia proiezione nel gigantesco specchio illuminato dalla fredda luce del neon, mi ha restituito l’immagine riflessa di una persona, me, a cui, adesso, dopo un anno e mezzo, servirebbe tenere il volto pulito e senza un filo di barba per sembrare un po’ meno vecchio, altro che “una barba più socratica e meno pirandelliana”.
E, davanti all’impietoso specchio, io mi sono fatto un po’ pena: tutte quelle rughe, l’argento ormai dominante in una barba che una volta fiammeggiava, gli occhi devastati dai calazi, e uno più chiuso e uno più aperto, le screpolature della pelle fra le sopracciglia e lungo la fronte, il lento e inesorabile ritiro dei miei capelli che manco le acque al passaggio di Noé (anche se li tengo cortissimi, si nota sempre più la mia imminente calvizie), la faccia bianchiccia. Bruttino, si.
E, assorto in queste riflessioni dal sapore di cicuta, ho meccanicamente storto la bocca.
“Oh, io te la sto facendo come mi sembra meglio, so’ un po’ icché l’é socratico…”. La replica del barbiere mi ha quasi destato. “Non ti preoccupare, mi ero perso nei miei pensieri, va benissimo così…”.
Mi sono alzato, dopo aver comunque apprezzato il taglio – socratico come lo volevo io -, il massaggio con l’olio caldo al viso per ammorbidire la barba, tutte le premure che mi hanno fatto sentire un po’ meglio, pur durante riflessioni amare. Ho pagato e sono uscito verso la macchina. Il solito vento freddo a guastare una giornata che non sarebbe stata brutta. Con la mia barba rossa e grigia che mi fa oggi sembrare più vecchio di quello che già mi sento e comincio a essere.