La divina covata.

La divina covata. Omelette in travaglio con piglio nervoso e la sofferenza dipinta nei bargigli. Orazio che attende fuori dal pollaio, cristallizzato dalla tensione, cresta tesa e fisso lo sguardo. Io che incoraggio lui e subisco il crocchìo infastidito di lei (cosa mi ricorda?). Attorno la vita prosegue al soffio capriccioso dei venti di Aprile. E poi improvviso un ciarliero e festoso canto di giubilo delle altre pennute: l’annuncio della nascita.