La mia primavera 2025

È incredibile quanto veloce sia corso via questo inverno, e quanto sia cambiata in positivo sia lavorativamente che privatamente (ormai ahinoi vita e lavoro sono spesso un tutt’uno) la mia vita negli ultimi mesi.  Temevo che l’uscita da Ruffino portasse con sé anche aspetti negativi, oltre alle belle novità che già sapevo mi attendevano. Invece, lo dico con poca scaramanzia, sono davvero tante le fioriture emerse in questa primavera, e sono di nuovo al centro del mio destino.

Il lavoro col Chianti Rufina è iniziato, anche ben prima della formalizzazione al 1 marzo. Una attività a 360 gradi, che mi sta facendo conoscere fattorie, luoghi, persone che già pensavo di conoscere e che invece mi stanno donando spunti, idee, progetti per poter svolgere al meglio il mio ruolo da direttore e ambasciatore del consorzio vini del mio territorio. A breve ci sarà il Vinitaly e provo le stesse emozioni del mio primo Vinitaly col Chianti Classico, nell’aprile 2004, più di venti anni fa.

Inoltre, ho la fortuna e il privilegio di collaborare al pensiero strategico e creativo di due marchi fantastici, che mi mettono al centro bellezza, umanità, impegno. Coi profumi di Acqua degli Dei a giugno presenteremo in quel paradiso in terra che è Il Giardino degli Dei a Capo Vaticano un nuovo profumo, a cui ho contribuito anche nella definizione olfattiva (ed è bellissimo realizzare profumi!). Abbiamo creato anche un blog, Il Profumo della Bellezza, che mi fa anche scrivere di tematiche a me molto vicine. Poi, la linea moda maschile Spartivento, ispirata al punto più meridionale di Italia: a breve usciremo col nuovo sito e daremo il via al progetto!

Poi, dopo anni di presenza un po’ sottotraccia, grazie all’amico Francesco con cui abbiamo fatto cose straordinarie nel recente passato, a partire da Le Tre Rane, sono orgogliosissimo di essere diventato parte importante di uno dei festival jazzistici più affermati di Italia, Il Florence Jazz Festival: a settembre quest’anno ci troveremo in uno dei palchi della Firenze d’oltrarno, prima e dopo i concerti – c’è un rooster di artisti eccezionale quest’anno – per raccontare le storie di bellezza attorno a un calice.

Non solo, ci sono collaborazioni con amici e professionisti, Marco, Eugenio, Giovanni, Lorenzo, Renza, per citare i più presenti, che stanno portando a nuovi viaggi e progetti, vicini e lontani, da Pontassieve alla Cina, da Milano alla California. Queste collaborazioni, che parlano di storia e cultura del vino, di ESG, di comunicazione corporate, di docenze, di botteghe del gusto toscano, di bellezza che incontra la bontà, ruotano attorno al BAR(N), il mio studio-agenzia ricavato nel piano interrato del fienile di Bisarno, che ormai è diventata la mia sede di lavoro, nonchè un piacevolissimo luogo di simposi e convivi con amici, vista la presenza anche della mia cantina. Sto lavorando al sito, spero in un paio di mesi di uscire con www.studiobarn.it

Aggiungo anche che il fienile, a parte alcune settimane di ritardo accumulate nella sua ristrutturazione, è quasi terminato e da maggio diverrà il nostro bed and breakfast. Non stanno mancando i problemi, i nervosismi e le lungaggini (direi un classico di ogni ristrutturazione) ma è sempre per me molto piacevole sognare con gli arredi, coi recuperi storici, con le scelte di interior: e adesso sta venendo davvero bene. Le prossime settimane saranno decisive, con impiantiti, porte e finestre, elettrodomestici, etc. E poi da giugno sarà una freccia da aggiungere alla mia faretra.

Infine, e forse questo è l’aspetto più profumato di quelle fioriture di cui stavo scrivendo prima, ho ritrovato tempo per prendermi cura di me stesso. Non tanto fisicamente (anzi: questa è una promessa che mi devo fare, perché sto invecchiando male fra gli acciacchi e la nullafacenza atletica) quanto psicolgicamente: sto finalmente concludendo il macro progetto de “La Molecola della Civiltà”, che spero entro l’anno diverrà un libro, un podcast, un progetto di storytelling locale e internazionale. “La Molecola della Civiltà” il mio grande grazie al vino, di cui sto provando a tracciarne un percorso che parte dalla Colchide, le civiltà mesopotamiche, i Fenici, il nostro mediterraneo coi Greci e gli Egiziani, l’Italia degli Etruschi e dell’Antica Roma, fino al Rinascimento, la civiltà contadina, il fiasco e i giorni nostri.

In parallelo, studio, o perlomeno provo. Chi mi segue sul blog sa che quasi due anni fa ho iniziato il progetto del Diploma WSET: ho dato i primi 4 esami, ma davanti a me ora c’è l’esame più complesso, che proverò in primo appello a maggio. Anche questo, mi piacerebbe concluderlo nel 2026.

Ad maiora.