Domenica mia mamma ha preparato la schiacciata alla fiorentina: un dolce “bentornato a casa” per la Mignola che, peraltro, ha anche contribuito alla preparazione di questa prelibatezza, divertendosi con la farcitura della panna. Sono state preparate ben due schiacciate alla fiorentina: una per il nostro pranzo della domenica – eravamo appunto dai mie genitori – e l’altro per una pomeridiana merenda a Bisarno, quando sono venuti a farci visita dei nostri amici.
Io sono un appassionato cultore della schiacciata alla fiorentina e non vedo l’ora che arrivi il suo periodo, la fine dell’inverno, attorno a Carnevale. Qui a Pontassieve la storica pasticceria Ruggini la fa buonissima ma anche zia e mamma non sono da meno, quando si dilettanto a farla in casa. Per me è imprescindibile la farcitura con la panna montata (la amo meno senza niente, o con la crema Chantilly), che crea un voluttuoso dialogo di piacere con le note agrumate di arancia, pregio di ogni buona schiacciata alla fiorentina.
La schiacciata alla Fiorentina viene mangiata da fine gennaio fino a metà febbraio, durante il periodo del Carnevale, e più precisamente durante la ricorrenza del Berlingaccio, una festa locale che concomita con il cosiddetto “giovedì grasso”, il giovedì antecedente l’ultimo giorno di Carnevale: durante il “berlingaccio” è consentito gozzovigliare e concedersi ad abbondanti libagioni.
La schiacciata alla fiorentina è una preparazione dolce da forno a bassa lievitazione originaria di Firenze molto semplice: nell’impasto si trovano le uova, il latte, lo zucchero, la farina e l’arancia appunto, sia grattugiata a scorzette che spremuta, oltre che a un pizzico (ma giusto un pizzico) di lievito.
Le nostre schiacciate della premiata ditta NonnaZa-Mignola sono state un successo. La poca avanzata della merenda è andata in frigorifero e a cena, malgrado si fosse satolli, non abbiamo saputo resisterle. Refrigerata, ha assunto una piacevolezza quasi barocca e una consistenza ancora più libidinosa…