Sono giorni strani. Di luce intensa e rarefatta. Un ottobre quasi estivo. Di stanchezza e poco sonno. Non perché non vada a letto ma perché non dormo bene. Oggi è sabato e stamani sono stato a un convegno a Montelupo sul fiasco messaggero di Italia nel mondo, un convegno ben organizzato e che mi ha portato un sacco di spunti e permesso di salutare tanti amici. Ora devo trovare un po’ di energie per andare nel campo, almeno a tagliare l’erba. È vero che l’autunno non richiede che siano portate troppe cure in giardino, ma a me quel tempo trascorso fra il gatto e i pomodori, fra le melenzane e i peperoncini, le zanzare e l’irrigazione, mi rilassava.
E io adesso non sono troppo rilassato. Niente a che vedere con l’anno scorso, dove vivevamo i giorni cupi della chemio e in parallelo le ultime settimane di mio babbo. Dove dominava l’incertezza e l’apatia. Adesso è tutto così frenetico, sono più che mai nel caos lavorativo, ci sono nuove riorganizzazioni, c’è una nuovo splendido progetto di una locanda a Poggio Casciano, tante opportunità delle quali sono felicissimo ma anche molte responsabilità e noie in più.
E una sola vita per gestire, senza lasciare indietro o trascurare, ciò che davvero per me è importante.