“Che giorno d’incanto qui da noi, è lunedì soltanto”: un grande Battiato a definire le atmosfere di malinconia e fatica associate alla segunda feria, il lunedì di un marzo che ci blandisce primaverile.
Oggi c’è stato di tutto: la presentazione dei piani per l’Europa in Ruffino, l’incontro chiarificatorio con gli intonachini, una visita dal carrozziere perché un simpatico sasso ha ben pensato di incrinarmi il vetro delle macchina. Arrivo a sera e ho la fortuna di imbattermi in un vino che sa rilassarmi, acquistato quest’estate in Provenza e aperto per caso stasera, con il chiaro intento apotropaico: un Vaucluse a base Grenache insolitamente fine ed elegante per essere un vino del Rodano. Ci stavano benissimo le noci che ho sgranocchiato pensando alla giornata in attesa della cena, con le paste alle melanzane e caciocavallo, il fine pasto con la crema di castagne sul pane e l’allegra famigliola intenta a provare passi di danza e a buttarsi pericolosamente dal divano.
Gran vino questo Vaucluse. |