Londra. Ho molto amato nel passato questo città perché ha rappresentato la mia prima vera concessione al mio ulissismo. Il mio primo volo in assoluto fu infatti per la capitale della Perfida Albione nell’ottobre del 1997. Avevo appena completato una squadra per il fantacalcio che mi avrebbe portato a vincere quella meravigliosa lega fra amici, grazie a RobiBaggio inserito da quei merli della Gazza come un centrocampista.
Vissi nella città per un mese con gli occhi aperti e il cuore libero, a casa dei miei zii che si erano trasferiti per un delicato intervento chirurgico dello zio che necessitava anche una lunga degenza in loco. Non ero fidanzato ma ricordo che sentivo la necessità di esserlo e “da lontano”, mentre trascorrevo le giornate a provare la metropolitana e a godermi le uscite nelle varie zone della città, vagliavo le fanciulle che più mi sarebbero piaciute. E con una delle papabili effettivamente mi ci sarei fidanzato di lì a qualche mese.
La musica nel 1997 era spettacolare e in quei giorni a Londra uscirono, o erano appena usciti, OK Computer dei Radiohead, The fat of the land dei Prodigy e imperversava la battaglia fra i fan dei Blur (quorum ego) e degli Oasis (dei quali non disdegnavo comunque l’ascolto), fra i quali si insinuava la voce nervosa e spocchiosa dei Verve di Bittersweet Symphony e di un graffiante brit pop mai come in quegli anni così vivo e innovativo. Studiavo lettere e in quel di Londra mi preparavo all’imminente esame di storia contemporanea: sarebbe stato un bel 29.
Sono tornato poi a Londra altre volte, con buoni ritmi, sia col Consorzio Chianti Classico che per Ruffino. Una volta, una sola, anche con la Laura, e ricordo con piacere le nostre serate lungo Bedmondsey Street, fra negozi di vintage, gastro pub e piccole boutique. Era il 2009. Poi sono passati gli anni. Tanti altri viaggi. Le bambine. San Francesco e Bisarno. Una vita. Il vento ha soffiato.
Ed eccoci a novembre 2017. Shoreditch – una giornata ventosa. Mi ritrovo in città con delle persone che non vedo da tanto. Sono qui per lavoro con Ruffino per partecipare a una degustazione col Consorzio Chianti Classico. Ritrovo Diuska, che oggi vive e lavora a Londra, mio direttore ai tempi in cui lavoravo al Consorzio e il Consorzio era ancora diviso, e io facevo parte del Consorzio del Marchio Storico Gallo Nero. Era il 2004 Ritrovo anche Silvia e ritrovo Christine, due splendide colleghe con le quali abbiamo vissuto tante pagine e alle quali mi lega anche un affetto che é uscito dai confini lavorativi, ai tempi quelli dell’albergaccio a San Casciano, villa dove era stato esiliato Niccoló Machiavelli e sede del Consorzio. La vita ha graffiato per tutti ma credo che ci abbia ingentilito e reso persone. Senz’altro non peggiorato.
Shoreditch, East End Londra, novembre 2017. Un quartiere perfetto per gli incontri. Le passeggiate nel tempo. Le riflessioni. Colleghe a cui vuoi bene. Ruffino, me e il Consorzio Chianti Classico: epifanie soffiate in questo caldo vento inglese.