Soffitti, quante storie…

Una strana e fresca giornata ventosa e con irose sferzate di pioggia sta concludendo la settimana.
E’ stata una settimana piena di piccoli grandi progressi nel restauro della Sagrada Familia. Non sono mancate le problematiche, i costi addizionali, ma tutto sommato si è dato, si sta dando, un concreto seguito alle intenzioni di un “luglio matto e disperatissimo” che mi auguravo a inizio mese.
Intanto, sono state completate le falde del tetto del modulo torre e del modulo che guarda a nord e i ponteggisti hanno iniziato a smontare per rimontare negli altri due moduli. Le facciate apicali, a ridosso dei tetti, sono concluse: dopo un primo tentativo di finitura con la sabbiatrice, abbiamo dovuto optare per una pulizia meno invasiva con l’idropulitrice: sono venute uno spettacolo! Adesso manca soltanto una mano di protettivo, di impregnante, per renderle idrorepellenti. Ma ci sono anche delle novità nell’interno, dove abbiamo rimesso il solaio della futura cucina, che era il più malmesso. Ogni solaio ha la sua storia. Ci sono delle travi a sostenere una intelaiatura di correnti, travi più piccole di 8 o 10 cm che corrono in perpendicolare. la maglia è poi riempita storicamente da pianelle in cotto di varie dimensioni. Soluzioni meno affascianti prevedono delle tabelle. In altre case, ho visto anche dei listoni di legno: legno su legno su legno, non mi convince. In una stanza abbiamo le voltine, una stanza che era inizialmente concepita come stalla. Quando non siamo riusciti a preservare, abbiamo acquistato correnti levigati, erosi, vissuti e abbiamo optato per del cotto storico. Le soluzioni mostrate qui sotto sono ancora parziali: alcuni correnti dovranno essere piallati, alcuni verniciati in bianco, ma è innegabile il fascino emanato da queste architetture povere.