La casa é stata, in queste due ultime settimane, tappezzata di prove, tutte fallaci per cromia ottenuta (spesso tendenti al rosa cipria), consistenza meccanica poco adeguata (sfarinavano) e lontananza della tradizione muraria (colori fuori dalla storia e di origine sintetica). Insomma, un disastro di tentativi. Come mai siamo arrivati a questa difficoltà che ha indispettito il gruppo di lavoro? Il punto di partenza é, avendo optato per un restauro che preservasse la muratura a pietra e mattoni a vista, l’evitare il grigio industriale, color cemento, di molti restauri secondo me poco attenti sia del passato storico che della bellezza stessa, concetto per me fondante. Il mio ideale é ottenere una calce fra il giallo ocra e il marrone chiaro, con granelli visibili nell’impasto, e traspirante. Lo stesso colore che si vede nei vigneti qui accanto, una terra secca, marroncina, che al sole vira all’oro e la sera al grigio. La calce che meccanicamente pare più adeguata é la biocalce, che di suo dá un colore bianco, appena appena giallino-avorio. Su questa base, abbiamo provato ad addizionare degli ossidi (polvere di colore), della calce colore e, infin. riproponendo una tecnica filologica, del materiale inerte, della rena, proveniente da cave locali. In particolare, la miscela ottenuta unendo biocalce e il 20% di rena mi é piaciuta molto, ma con due problemi ancora palesi: troppo chiara e troppo fragile (l’edificio una volta stuccato dovrà poi essere sabbiato). Ora, spulciando nel vasta ragnatela di internet ho trovato una ditta di Lucca che propone delle biocalci con cromie naturali, chiamate giallo tenue, giallo ocra, nocciola e terra di Siena. Siccome non voglio perdere né l’effetto granuloso di scaglie mineralizzate né la bella storia della rena presa dai greti dei fiumi, a questa base di calce premiscelata andrò comunque ad aggiungere un po’ di rena (fino al 10, 15%). Non mi resta che aspettare la prossima settimana e sperare, finalmente, di aver trovato la finitura giusta per la stuccatura della casa che, converrete, non é dettaglio insignificante ma la crifra cromatica di tutta la struttura.