Mi sorseggio un gin tonic. La bottiglia di Bombay era quasi finita mentre l’acqua tonica quasi muffiva in un recesso del frigo. Meno male che sono riuscito a dargli brio con le foglie del mio Keffir…
Un accecante tramonto tardo settembrino quasi attenua il fastidio acustico delle bambine ingagglioffate in un litigio furibondo.
Sono stanco, ma soddisfatto. Ci sono tanti sapori in questa fase della mia vita. Molti sgradevoli, ma alcuni deliziosi, intensi, profondi. E sto diventando sempre più bravo a godermi quelli.
Oggi sono stato con la Mignola (finalmente una giornata a due con lei) a fare la vendemmia dei bambini in Ruffino, una bellissima iniziativa che da qualche anno si era interrotta. Ci sono tante dimensioni in Ruffino, una di quelle che mi piacciono di più è il suo sapersi ogni tanto spogliare del suo gigantismo per farsi gruppo di persone che si ritrovano in attività ricreative. Eravamo a Poggio Casciano, mio primo luogo di lavoro nel 2007 e, viste le prossime novità, ci sarò sempre più spesso. A Poggio Casciano mi legano ricordi purtroppo irresoluti, di Edoardo e di un mondo, anche il mio, che non c’è più. Ricordi e malinconie che non mi fanno stare bene. Ma a Poggio Casciano c’è anche un nuovo futuro, una rinascita, un nuovo progetto lavorativo che mi sta facendo provare un saporito entusiasmo. Dal dieci ottobre aprirà Le Tre Rane Ruffino, una locanda a cui sono già legato come un figlio.
Il gin tonic, niente a che vedere con quello che sorsegggiavo neanche un mese fa a Minorca (che vacanza), é finito. Un whatsapp di Laura che sta rientrando con zelo polemico dalla Coop mi riporta all’arido vero. Ma con tanti sapori con cui affrontare i colori accesi di questo imminente autunno.