
«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
Faccio mie queste belle parole di Cesare Pavese per raccontare che, dal primo marzo, inizierà per me una nuova avventura lavorativa al Chianti Rufina, il distretto vinicolo di quella che è, lo dico con grande orgoglio paesano, la mia terra e casa mia.
Un enorme ringraziamento ai colleghi di Ruffino, grazie ai quali sono cresciuto professionalmente e umanamente e coi quali ho vissuto pagine splendide che resteranno per me indelebili: Cookstock, Casa Sanremo, Le Tre Rane, La Toscana di Ruffino, i meravigliosi posti a giro per il mondo e le infinite persone incontrate, sempre con un calice in mano. 18 anni letteralmente volati via, pensando ai quali ogni volta mi commuovo e provo profonda gratitudine.
E un grazie altrettanto grande ai produttori e alle persone del Chianti Rufina, che mi hanno dato subito grande fiducia: per me adesso è davvero come indossare la maglia della Fiorentina! Una sensazione molto forte.
Adesso al lavoro: i vini sono ottimi, il territorio di Londa, Dicomano, Pelago, Rufina e Pontassieve splendido e con tanta biodiversità, boschi, colline, pievi, ci sono grandi prodotti gastronomici, saper fare, bellezze etrusche, ville rinascimentali e castelli medievali, ottimi ristoranti e agriturismi, siamo vicini a Firenze e abbiamo quel tocco scapigliato che ci rende anche unici! Io ce la metterò davvero tutta per cercare di dare a tutto il distretto massima visibilità e riconoscibilità!