@Ruffino

Mi occupo di vino in maniera professionale dal 2004 e, dopo un fondamentale triennio alle relazioni esterne del Consorzio Chianti Classico, dal 2007 lavoro per Ruffino, una realtà vinicola toscana dal 2011 di proprietà della multinazionale americana Constellation Brands.

In Ruffino, dopo alcuni passaggi di ruolo, da luglio 2019 sono il direttore della comunicazione internazionale. Insieme al mio team di lavoro, dirigo tutta la comunicazione globale di Ruffino, dei suoi brand e dei suoi vini. Definisco e scrivo i messaggi, le storie e seleziono i media più appropriati. Nei miei anni di lavoro ho sviluppato un solido pensiero strategico e creativo, una ferrea attitudine allo human brand-building, al perseguimento dell’obiettivo con un occhio ben vigile anche sul piano dei conti e sui ritorni degli investimenti, fedele al mio modus operandi fatto di idee, creatività e la costruzione di storie e immaginari sognanti: una marca, un progetto, un vino devono essere vivi, umanizzati, ed essere sempre sostenuti da una buona storia.

Seguo lo sviluppo di riposizionamento di brand e creazione e lancio di nuovi prodotti nonchè l’implementazione di campagne di comunicazione internazionali, attraverso il ricorso alle principali leve pubblicitarie, dal product placement, agli eventi, al digital. Nella mia veste di comunicatore, ho anche sviluppato piani globali di relazioni pubbliche, acquisendo una analitica conoscenza dei media e dei diversi contesti sociopolitici e culturali. La sostenibilità e il bere responsabile sono fortemente connessi col mio pensiero strategico e creativo. “Ruffino Cares” è il progetto di responsabilità sociale di impresa che ho ideato nel nome e nel concept e che ha portato in una narrativa aziendale l’idea che il consumo di vino sia naturalmente responsabile se e solo se ancorato ai nostri valori storici e culturali del simposio e del piacere dello stare insieme Il vino è una bevanda magica, capace da un lato di favorire aggregazioni raffinatissime, nel segno della bellezza e dell’inclusività: una vera e propria molecola di civiltà. Dall’altro, se consumato nell’eccesso e in solitaria, ha un’anima alcolica potenzialmente distruttrice, pur nella sua ammaliante seduttività. Un altro aspetto di questo doppio è legato anche alla coltivazione della vite, alla sua produzione, spesso intensiva e poco rispettosa dell’ambiente, della biodiversità, soprattutto in epoca di global warming e fragilità naturali e climatiche, e al commercio internazionale, vitale per il vino, ma impattante sull’ambiente e oggi vessato da crisi energetica, costi aumentati e mancanza di materie prime. Nel 2019 “Ruffino Cares” è stato premiato in Confindustria come la migliore piattaforma di comunicazione nell’ambito food and wine, mentre nel 2022 ha conseguito il Premio Gavi a Milano come “miglior campagna di comunicazione della sostenibilità”. Oggi Ruffino Cares abbraccia tutte le tematiche EHS in Ruffino. In generale, tutti i miei progetti sono sempre permeati dall’attenzione alla sostenibilità.

Per quanto riguarda la comunicazione corporate, legata alle tematiche reputazionali, finanziarie ed economiche dell’azienda Ruffino, dal 2011 parte di una realtà quotata nella borsa di New York, in questi anni ho vissuto significative esperienze di lavoro sia di crisis communication che di gestione con i media di acquisizioni, cessioni, crisi interne. Particolarmente formante il passaggio di Ruffino da azienda familiare a multinazionale, in cui sono stato al centro delle interazioni fra le parti e le comunicazioni all’esterno. Oggi ho conseguito una forte abitudine a lavorare in contesti internazionali, sfidanti, con logiche da multinazionale.

Per i miei risultati in Ruffino nel 2016 sono stato eletto “Comunicatore dell’Anno” dalla rivista Civiltà del Bere.

Infine, viaggio più volte per lavoro come brand ambassador in quasi tutti i paesi del mondo – Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Thailandia, Hong Kong, l’Europa intera, solo per citarne alcuni – sotto l’egida della toscanità e del vino. Viaggi che mi hanno permesso di confrontarmi con professionisti, molti diventati amici, coi più importanti mercati mondiali del vino e dei suoi consumatori e con molteplici progetti, siano questi eventi o incontri o attività più strutturate.

Mi sono occupato anche di hospitality ed enoturismo (2019-2022), una area di comunicazione essenziale per il vino: ho seguito in prima persona l’evoluzione in brand experience di tutta l’area hospitality di Ruffino nella tenuta Poggio Casciano, fra cui l’ideazione (dal nome al concept) e il general management del ristorante “Le Tre Rane”, gestendo un team di circa 40 professionisti e ottenendo in anni complessi significativi risultati economici e di immagine, anche premiato da giornalisti, critica e guide di ristorazione.

Qui il mio profilo Linkedin Francesco Sorelli