La settimana é corsa veloce, funestata dalla notizia della morte di Giacinto Pannella, per il quale nutrivo una immensa stima (malgrado alcune derive proprie della politica che lo avevano inquinato nella acutezza di pensiero negli ultimi anni), lontana dalla retorica dei tanti coccodrilli che sto leggendo qua e là.
Di fatto il cantiere é stato fermo: stiamo aspettando il materiale isolante da mettere nel tetto che dovrebbe arrivare lunedì. Oggi abbiamo raccolto un po’ di pietre dalla macia, dalla sassicaia di una vigna vicina e perfezionato la rete di recinzione. Il mio lavoro, quello quotidiano, mi ha regalato una settimana intensa, culminata con una cena a casa dell’ambasciatore a Roma nella sua meravigliosa villa. Sono rientrato ieri, di venerdì, in tempo per un paio di riunioni in Ruffino, una rapida uscita tardo-pomeridiana per assistere a una mini recita della bambina più grande, per poi tornare in sede ad accogliere l’assemblea dei soci della banca del territorio, la BCC Pontassieve. La cena si é svolta in un ambiente di lavoro di grande suggestione e valenza simbolica, la parte del magazzino di Ruffino deputata al carico-scarico: le bottiglie qui vengono stoccate e poi smistate attraverso degli autoarticolati che arrivano fino a ridosso della struttura, che si apre all’esterno con delle bocche propedeutiche a facilitare il carico dei mezzi. In quasi 140 anni di storia, che io sappia solo due volte sono state organizzate attività conviviali: archeologia industriale nel ventre dell’azienda. Molto bello. Domani giornata di comunioni da parenti e poi lunedì si avvia una nuova settimana, non solo importante per Bisarno, ma anche per il mio io professionista, con la presentazione ufficiale de “La Toscana di Ruffino” al Mercato Centrale, e per il mio io privato, con un piccolo intervento chirurgico l’indomani. Non ci si annoia mai e questo aspetto, tutto sommato, conoscendomi, lo trovo un bene. Chiudo questo post con una meravigliosa frase del compianto Pannella, che ho trovato spulciando nella sua lunga e contrastata biografia: “Io non credo nelle ideologie, non credo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell’ufficio postale. L’ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare”. (Playboy, 1975)
Pannella durante una delle sue battaglie di civiltà. |