Venerdì mattina. Treno che non parte da Roma. Lieve ritardo. Ci aspetta l’ufficio, un comitato, una riunione e poi porte aperte al fine settimana e ai festeggiamenti di Matilde, che ieri ha compiuto 7 anni e per la quale stiamo (beh, stanno…) allestendo la prima grande festa a Bisarno con pargoli e genitori. Qualche preoccupazione che i bambini non si facciano mai (sono nella fase di una certa sguaiatezza) ma felicità per poter sfruttare il giardino della nostra casa per un momento di gioia della Mati con tanti amichetti. Adesso vediamo come addobbarla: ho già delle idee!
Durante questa folle settimana è ricorso l’anniversario del nostro trasloco. Rileggo i post dei primi giorni a Bisarno, guardo le nostre foto nell’aia non ancora recuperata, fra gli intonaci e le stanze vuote, ingentilite solo dalla resina appena posata e un po’ mi commuovo. Perché non è stato facile, non è facile, il restauro. Ci vuole determinazione e tanta attitudine al sogno. Ma le soddisfazioni che ci stiamo prendendo colmano in gran parte le problematiche, le spese, i nervosismi che questo percorso ha portato e sta portando.
Il treno è quasi arrivato. Guardo i volti stanchi ma soddisfatti delle mie colleghe. Che settinana. Dopo Munich, dopo il mercoledì dei #winetalk e una divertentissima chiacchierata attorno a un calice col grande Nicola Mondaini, ieri a Roma abbiamo svolto gli ultimi due eventi, l’ultimo nella monumentale residenza privata dell’ambasciatore americano con birre e hamburger. A pranzo abbiamo salutato la stampa durante un cocktail nella lounge di Madre, un hotel accanto all’università pontificia. Parlando e gustando dei nostri vini, e di Ruffino Cares.
Già, Ruffino Cares. Sembra una vita fa la conferenza stampa in Palazzo Vecchio, dietro il gonfalone del comune, col Sindaco e con l’amministratore delegato. Poco tempo per goderne il ricordo. Ruffino Cares è come questo treno. Come questa settimana. Sta andando veloce.
Veloce verso il fine settimana. La voglia di staccare un po’, di riabbracciare i miei “cares”: le Upupole, la Laura, la mia famiglia e Bisarno. Tempo di festeggiare e prendersi del tempo per l’otium: per i 7 anni di Matilde, per il primo anno nella casa nuova, per ricaricarsi prima di un’altra settimana, la prossima, ancora ricca di impegni.