Ed eccoci qua. Da oggi tutta Italia è “zona rossa” per cercare di arginare la diffusione del CoronaVirus e da oggi il nostro diario di bordo accoglie, e rende meno aspro e pungente (diceva il Petrarca che “cantando il duol si disacerba”), questa emergenza. Non è la prima volta che “Il Bisarno oltre la Sieve” cambia un pizzico il suo focus – il restauro di Bisarno – per raccontare quello che accade a me e la mia famiglia.
E quindi, eccoci qua. La presenza del Covid19 si è fatta sempre più massiccia in Italia e dal nucleo originario del paese veneto di Codogno ormai la pandemia è presente in tutta la penisola e sono state inellutabili misure altamente restrittive. #stiamotuttiacasa
La nostra quotidianità si è quindi adattata, consci dell’importanza di aderire in questa fase alle nuove normative socio-sanitarie. Le bambine sono a casa. Laura ha ridotto al minimo le attività lavorative front office e io sono fra le ferie e lo smart working, con qualche ritorno, ridotto al minimo e strettamente indispensabile, in ufficio.
Se c’è un popolo che ha mostrato all’umanità in ogni era che può uscire e ripartire alla grande siamo noi italiani. Rassicura essere sostenuti da un sistema sanitario così forte. E, infine, mi sento avvolto da un grande senso civico e orgoglio patrio. Siamo ancora solo all’inizio ma, senza voler sottostimare il drammatico impatto economico che questa emergenza sta creando, né voler fare polemica su alcuni ingranaggi deboli di questa emergenza (alcuni media), credo che questa situazione possa nascondere tante opportunità che sto, stiamo cercando di stanare, di far emergere, col sorriso, con le spalle ben ancorate, e con tanta fiducia nel domani. Sia in famiglia che al lavoro.
Al lavoro ci sono stati momenti non semplici. La decisione aziendale, corretta secondo me e in anticipo di qualche ora sullo shut-down nazionale, è stata quella di sospendere tutte le attività al pubblico di Poggio Casciano. Quindi, Le Tre Rane, l’enoteca, i tour&tasting e l’agriresort. Tutto il nostro (grande) lavoro di costruzione di un macro ambiente bello e buono – ed eravamo arrivati a un grande punto – è stato castrato. Non semplice è stato comunicare la decisione ai colleghi, a chi ogni giorno fatica per mandare avanti questa macchina e che ha anche contratti meno “forti”, ma ho notato un fortissimo spirito di squadra e una grande voglia di sognare ora per poter ripartire quanto prima con nuove idee nate in questi giorni di “otium”. E quante ne avremo di cose nuove da proporre! Chi si formerà sulla panificazione, di pani e torte. Chi su nuovi mangiari da portare in carta. Nuovi eventi da studiare, le domeniche che vivremo da questa primavera, aperitivi nella piscina del resort al tramonto sulle vigne. Faremo i compiiti a casa e appena l’emergenza sarà conclusa ci riaffacceremo con mille novità. Fondamentale, in questi delicati momenti per tutti, mostrarci saldi e ottimisti. Non facile. Il post scritto sulla pagina FB di Ruffino e Le Tre Rane cerca di raccontare questi buoni propositi.
Anche in famiglia stiamo organizzandoci. Le bambine ormai sono in casa da qualche giorno. Scuole chiuse fino al 4 aprile. La parte educativa e formativa non ne risentirà: Matilde ha ritmi e voglia superiori alla media e a casa sta divorando libri, facendo tutti i compiti, provandone di nuovi. In più, insieme a lei e a Costanza, andremo a capitalizzare il nostro riposo coatto a Bisarno l’orto e la semina indoor, la riorganizzazione delle camerine, giochi di squadra e altre attività che ci permetteranno di superare insieme il virus. Intanto, Costanza sta imparando a leggere, coadiuvata dalla bravissima Mati. Poi, ci sono io: nei giorni che sarò in ferie, dedicherò del tempo fisico e materiale a Bisarno: piccoli lavori di muratura, zappare e vangare, cucinare, riordinare le stanze della casa, trattare gli agrumi che hanno beccato la cocciniglia. Insomma, anche per me, e per gli altri membri della famiglia, questi giorni verranno capitalizzati al massimo, convinti che ogni momento di difficoltà nasconda in sé le opportunità per una rinascita.