Neve!

Le scuole erano state preventivamente chiuse. La protezione civile aveva emesso un’allerta meteo arancione. Tutti i meteorologi concordavano. E così stamani ci siamo svegliati con la neve. Uno spettacolo! Già ieri sera ero in fibrillazione e curiosavo come un gatto sporgendo la testa verso le finestre. L’aria profumava di imminente nevicata. L’atmosfera era gelida ma densa. E alle tre del mattino, quando mi sono svegliato, ho visto dalle due finestrelle di camera il paesaggio imbiancato. Ho provato a riaddomentarmi, con difficoltà e facendo strani sogni, poi alle 6 e mezzo mi sono alzato e poco dopo mi ha seguito Matilde.

Entrambi eccitati io come un bambino lei come la bambina che è. Con molta fatica abbiamo tirato giù Costanza del letto, che rispetto a Matilde e come la mamma ha un approccio molto più felino e schivo agli entusiasmi collettivi (ma in fondo piacciono anche a lei, anche a loro) e dopo una rapidissima colazione siamo usciti fuori a giocare, a esplorare, a fare a pallate.

Non nevicava dal 2010. Vivevo nel nido di San Francesco. L’altra grande nevicata era stata nel 2009. Stessi giorno peraltro, di venerdì, e sempre a metà dicembre. Poi niente. Le bambine da quando sono nate non hanno mai visto nevicare nella loro città di nascita. Si, siamo stati sulla neve, abbiamo esperito anche nevicate molto più intense (come lo scorso anno a Moena) ma uscire di casa e vedere la nostra aia innevata, la nostra siepe ammantata di un bianco velo, i contrasti fra l’austera mole di Bisarno e la dolcezza lattica della neve, le pietre ammassate rivestite di una soffice pellicola bianca, e noi a camminare, a correre, a tirarci le pallate, beh, è stata una emozione unica che ci siamo goduti appieno.

E pace, poco male, se già a metà mattinata la neve si è fatta pioggia, se la normalità ci ha riavvolto nella grigia quotidianità, se l’eccezionalità di un risveglio sognante si è prostrata ai doveri di un ufficio, alle incombenze di lavoro, al sonno che fa bruciare gli occhi.

La neve è accaduta. Non l’abbiamo trascurata. Ho fatto foto. Mi sono divertito con le bambine. Ho assaporato sensazioni fanciullesche, il gioco e l’emozione. E Bisarno era bellissima!