Paris-Dusseldorf

Oggi ho preso un treno che da Parigi mi ha portato, in poco più di quattro ore, a Dusseldorf. L’Eurostar ha tagliato in diagonale, in direzione nord est, la Francia dello Champagne, poi ha fatto soste a Liegi (a me famosa solo per la gara ciclistica), in Belgio e, poi la bella medievale Aquisgrana – qui ho dovuto verificare su google cosa fosse Aachen – città studiata nei libri perché ci ha vissuto, e ne sono ancora conservate le spoglie, il Carlo Magno che ne face la sublime capitale del Sacro Romano Impero. Infine Colonia, bellissima, con la cattedrale con le due guglie. E’ strano vagheggiare di queste città, essere dentro le loro stazioni centrali, ma non scendere per conoscerle, immergersi. E’ speculativo e molto straniante. In viaggio ho studiato, lavorato, scritto. Ho anche mangiucchiato e sofferto un po’ di mal di treno. Nel mentre si rincorrevano i paesaggi assolati e ventosi, come testimoniavano le tante pale eoliche in rapida rotazione. Ogni tanto fra i paesaggi al finestrino, le incombenze al computer e il pranzo consumato al volo, si intersecavano i pensieri: pensieri neri, pensieri belli, paure, voglie. Lo hanno carezzato questo strano viaggio, rendendolo quasi etereo pur nella sua discreta lunghezza. Infine, quasi improvvisa – ho dovuto tirare giù la valigia e i completi da un porta-bagli alto e scomodo e con la fretta perché il treno poi ripartiva verso Dortmund – ecco la città renana di Dusseldorf, il mio presente, dove si svolge la Prowein e che ormai ho visitato, sempre professionalmente, ma con piccoli sprazzi di tempo libero per gustarmela, decine di volte.